Se da un lato la Legge richiede ai costruttori di macchine e dispositivi la conformità a Requisiti Essenziali di Sicurezza e tutela della Salute per garantire l’immissione sul mercato di prodotti utilizzabili in sicurezza, dall’altro le esigenze e le aspettative dei fabbricanti sono spesso ben lontane dal combaciare con ciò che la Legge richiede:
🔸 una fase di progettazione focalizzata solo sulle funzionalità intrinseche della macchina
🔸 un’analisi dei rischi poco accurata, o addirittura omessa
🔸 un fascicolo tecnico incompleto
🔸 un manuale d’uso lacunoso, se non addirittura assente.
I motivi?
❌ Un po’ per risparmiare tempo
❌ Un po’ per risparmiare soldi
❌ Un po’ perché non si conosce la Legge da applicare nel proprio settore (incredibile, vero?)
❌ Un po’ perché si sottovalutano gli aspetti legati all’uso in sicurezza delle macchine.
Come fare?
Per un’azienda in generale e ancor più per noi come fornitori di questi specifici servizi, è naturale focalizzarsi sulla ricerca di una sempre maggiore soddisfazione del cliente, lavorando al contempo per la sua conseguente fidelizzazione: ogni giorno cerchiamo di trovare le soluzioni più conformi alle sue visioni ed alle sue esigenze.
Ma cosa succede quando le visioni e le esigenze mal si sposano con quanto richiesto dalla Legge, dimostrandosi ampiamente sottodimensionate rispetto ai requisiti minimi richiesti?
In effetti è un bel grattacapo, perché è in queste situazioni che potrebbe emergere un conflitto di interessi per chi fa il mestiere del Comunicatore Tecnico: noi non siamo solo redattori tecnici, prima ancora siamo dei consulenti, e la nostra deontologia potrebbe essere tratta in inganno dalla posizione commerciale che al contempo ricopriamo.
Come consulenti siamo tenuti eticamente a fornire ai clienti tutte le informazioni necessarie per dotarli di una Documentazione Tecnica conforme alle leggi vigenti. La consulenza da cui non possiamo esimerci va a tutto vantaggio e tutela del costruttore, poiché gli diamo accesso e garantiamo modalità definite “a regola d’arte”.
Tu cosa faresti?
❓ Accettare quello che il fabbricante chiede, rinunciando alla nostra deontologia?
❓ Forzare la nostra posizione fino ad arrivare allo scontro?
❓ In casi estremi, rifiutare il lavoro?
Contattaci per approfondire!
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