Cara Luana,
in tanti stiamo parlando di te, e della tua straziante vicenda. Impigliata nel rullo di una macchina orditoio, che ti ha letteralmente risucchiata.
Eri bella, giovane e mamma e forse anche per questo hai fatto più clamore rispetto a tante (troppe) vittime sul lavoro che sono venute prima di te. Sono 1.270 per l'esattezza, solo nel corso del 2020.
Tra queste ci sono come te vittime da rischio risucchio, caduta, cesoiamento, schiacciamento di cui parliamo e scriviamo sempre, per sensibilizzare verso una cultura della sicurezza macchine che ancora non riesce ad avere la meglio sul vantaggio economico a tutti i costi.
Straziante è la notizia della tua morte, così come straziato è stato il tuo corpo.
Noi lavoriamo nel settore della sicurezza macchine da 18 anni, e ogni settimana ci ritroviamo ancora oggi a scrivere articoli relativi a arti amputati, volti incastrati, corpi schiacciati o risucchiati come il tuo. Spesso sono le conseguenze di valutazioni dei rischi inesistenti o non adeguatamente considerati fin dalla fase di progettazione di una macchina.
Con i nostri racconti cerchiamo di sensibilizzare fabbricanti, distributori e acquirenti sulla fondamentale importanza della sicurezza, ma è sufficiente fare un giro tra le sentenze della Corte di Cassazione o tra i report dell’Inail e dell’Unione Europea per rendersi conto che tanti decisori preferiscono sfidare la sorte e ottenere un vantaggio economico immediato eludendo la legge, senza considerare che se qualcosa dovesse andare storto non solo occorrerà tirate fuori una montagna di soldi ma si rovinerà letteralmente la vita a sé stessi, alla propria azienda oltre che alla povera vittima che, se va bene, resterà in vita in un corpo, appunto, straziato.
Cara Luana, ancora non si sa se nel tuo caso ci siano responsabilità simili a quelle di tanti (troppi) altri casi, solo tu sai come è andata ma, fortunatamente, pare che tu non te ne sia accorta.
Che il sacrificio della tua giovane vita possa risvegliare una volta per tutte la consapevolezza in chi è rimasto.
Con sgomento e tanta tristezza, il nostro saluto per te.
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