Di seguito un altro un grave infortunio sul lavoro occorso ad un operatore addetto all’uso di una macchina. Si poteva evitare?
IL FATTO
La lavoratrice Maria, dipendente della ditta Alfa, era intenta nella produzione di ravioli con l’ausilio di una macchina raviolatrice automatica.
Per ovviare al sopraggiunto inceppamento della macchina e liberare l’impasto, Maria ha inserito la mano sinistra nel rullo in movimento, subendo così un grave trauma da schiacciamento del terzo dito.
COME SONO ANDATE LE COSE
Le indagini hanno fatto emergere come sono andate le cose:
Lato macchina (Fabbricante)
▶ La macchina raviolatrice era dotata in origine di una protezione fissa in plexiglass
▶ La macchina raviolatrice era corredata di un Manuale di istruzioni nel quale:
✔ era indicato come la protezione fissa in plexiglass avesse la funzione di scoraggiare movimenti dell’operatore inesatti ma ragionevolmente prevedibili perché naturali (raggiungere con le mani il rullo per liberarlo da eventuali pezzetti di impasto)
✔ era indicato come fosse necessario interrompere completamente il funzionamento della macchina prima di svolgere qualsiasi operazione di liberazione del rullo.
Lato macchina (Azienda acquirente)
▶ La protezione fissa in plexiglass non era presente al momento del sinistro, in quanto rimossa.
Lato lavoratore
▶ Maria aveva ricevuto le istruzioni sull'utilizzo della macchina raviolatrice
▶ Maria ha effettuato un'azione pericolosa.
DI CHI È LA RESPONSABILITÀ
Le evidenze riportate escludono fin da subito responsabilità in capo al Fabbricante della macchina raviolatrice automatica, che ha infatti agito in conformità alla Legge:
✅ ha fornito una macchina conforme ai requisiti essenziali di sicurezza e tutela della salute (RESS)
✅ ha effettuato una adeguata Valutazione dei Rischi prendendo in considerazione anche i comportamenti scorretti ragionevolmente prevedibili
✅ ha corredato la macchina di un Manuale di istruzioni adeguato, e completo dei rischi residui.
Anche la lavoratrice Maria, seppur avesse agito mettendo a repentaglio la propria incolumità fisica, è stata esclusa da ogni responsabilità:
✅ il suo comportamento non può definirsi abnorme, poiché adeguatamente previsto, mitigato e comunicato dal Fabbricante.
L’Azienda acquirente della macchina raviolatrice invece è stata considerata l’unica responsabile di quanto accaduto:
❌ per aver rimosso la protezione fissa in plexiglass, così da rendere più funzionale lo svolgimento dell'attività lavorativa (una più veloce alternativa alla completa interruzione del funzionamento della macchina come sarebbe accaduto se fosse stato presente il pannello protettivo)
❌ in qualità di Datore di Lavoro, per:
◼ aver messo a disposizione di Maria, e dei dipendenti, attrezzature prive dei requisiti di sicurezza (la presenza del pannello fisso in plexiglass avrebbe sicuramente reso impossibile l'operazione posta in essere da Maria)
◼ aver omesso di verificare che le attrezzature fornite fossero utilizzate in conformità alle Istruzioni d'uso (che prescrivevano che la macchina raviolatrice automatica fosse dotata di protezione fissa costituita da uno schermo in plexiglass).
CONCLUSIONI
In questo caso il Fabbricante ha potuto dormire sonni tranquilli, dimostrando di aver fatto le cose a regola d’arte e di essersi affidato a manualisti esperti (come noi!) che l’hanno seguito in modo adeguato e conforme alla Legge.
Maria ha sicuramente azzardato la sua condotta, ma ogni evidenza ha dimostrato come questa fosse stata conseguenza diretta della rimozione del pannello di sicurezza in plexiglass da parte del suo Datore di lavoro.
Quest'ultimo, cioè l’Azienda che ha acquistato la macchina raviolatrice automatica, ha invece agito con superficialità come purtroppo tante altre aziende di cui ti abbiamo già parlato: cambiano i soggetti, cambiano i settori, cambiano le tipologie di macchine eppure il finale è spesso il medesimo.
Sei un’azienda, hai delle macchine, e vuoi assicurarti un finale migliore...?
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Ph: Pixabay.com