L’operatore Mario si è infortunato, questa volta ha perso “solo” un dito e… gli è andata anche bene.
Gli attori coinvolti in questa vicenda sono:
- Il Fabbricante di una macchina
- L’Azienda acquirente della macchina
- Mario che ha ricevuto in uso la macchina.
Perché è successo? Vediamo come si è svolto il fatto, e dove è stata riscontrata la responsabilità.
L’INFORTUNIO SUL LAVORO
Mario, dipendente di un’azienda di lavorazione della carne e addetto alla macchina filettatrice, è rimasto agganciato con un dito mentre stava collocando carcasse di pollame sull’apposito gancio del nastro trasportatore. Non c’è stato purtroppo nulla da fare, il dito è stato amputato.
COME SONO ANDATE LE COSE?
🛑 Perché Mario è rimasto bloccato nel gancio?
🛑 Perché la sua mano ha potuto entrare in contatto con esso nonostante la sua pericolosità?
🛑 Era presente un sistema autobloccante per garantire al sicurezza? Se sì, perché non ha funzionato?
🛑 Il Manuale d’uso era presente in azienda? Se sì, che prescrizioni dettava?
Queste, insieme a diverse altre, sono alcune delle domande dalle quali prende il via l’analisi dei fatti alla ricerca delle responsabilità.
Dalle indagini condotte è emerso che il dito di Mario è rimasto agganciato nel meccanismo di chiusura del gancio del pollame, proprio nella fase finale della sua operazione:
Il Manuale d’uso prescriveva di non inserire le mani oltre il presidio di sicurezza
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Il presidio di sicurezza, cioè la struttura di protezione del macchinario detta “gabbia”, era posta più in alto rispetto alla sua originaria posizione
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Mario ha inserito la mano
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Il meccanismo di riparo autobloccante non ha funzionato poiché, dato lo spazio di manovra maggiore, non ha sentito l’introduzione della mano di Mario
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La macchina non ha avuto alcun arresto emergenziale.
DI CHI È LA RESPONSABILITÀ?
Si è accertato senza ombra di dubbio il nesso causale tra il grave infortunio che si è verificato e la modifica della struttura di protezione della macchina, la quale:
❌ ha consentito a Mario di infilare la mano nella zona pericolosa
❌ ha impedito al sistema autobloccante di funzionare a causa dello spazio maggiore rispetto a quello previsto dal Fabbricante.
La responsabilità colposa specifica ricade pienamente sulla ditta acquirente della macchina filettatrice, nonché Datore di lavoro di Mario
“[…] per aver installato ed utilizzato un macchinario non in conformità alle istruzioni d’uso […]”
Infatti, tra gli obblighi che spettano al Datore di lavoro per garantire la sicurezza dei propri lavoratori, vi è
“l’accurata verifica delle misure di protezione delle macchine usate in azienda, assicurandosi che le stesse siano conformi ai manuali d’uso del produttore”
proprio per prevenire i rischi previsti dal Fabbricante, correttamente inseriti nelle Istruzioni d’uso.
ATTENZIONE
Il Manuale d’uso e avvertenze fa parte della Documentazione Tecnica obbligatoria per Legge, ed è un dispositivo di sicurezza a tutti gli effetti.
Se una macchina subisce una modifica sostanziale che impatta sul suo uso e manutenzione in sicurezza occorre:
✔ Fare una nuova Valutazione dei rischi
✔ Aggiornare il Manuale d'uso con i nuovi Rischi residui
✔ Provvedere ad un nuovo iter certificativo di marcatura CE.
CONCLUSIONI
Quando si parla di sicurezza macchine, e più in generale di sicurezza sul luogo di lavoro, il concetto di rischio assume un’importanza centrale, per non dire vitale:
in questa vicenda è stato perso un dito, in altre più sfortunate si arriva a perdere la vita.
Usare una macchina significa vendere, e successivamente dare in dotazione a un operatore, un prodotto potenzialmente pericoloso e costellato di rischi da governare al fine di garantire la sicurezza e la tutela della salute delle persone:
✅ Progettare una macchina integrando la sicurezza
✅ Accompagnarla con la Documentazione Tecnica obbligatoria
✅ Effettuare una adeguata Valutazione dei rischi
✅ Verificare la presenza di eventuali vizi
✅ Tenere condotte non abnormi
sono solo alcuni esempi di azioni volte a mitigare il rischio che i soggetti interessati sono tenuti ad attuare, ciascuno per la propria parte.
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Ph: Pixabay