Di Sara Mazzotti su Mercoledì, 20 Ottobre 2021
Categoria: Blog

RISCHI RESIDUI: UN'ARMA A DOPPIO TAGLIO PER CHI COMPRA

Quando abbiamo affrontato l’argomento della Valutazione dei rischi macchina, abbiamo spiegato il concetto di Rischio, che è la probabilità (calcolata) di subire un danno nel momento in cui si ha a che fare con il pericolo (situazione, prodotto pericolosi).

Valutare i rischi di una macchina rappresenta una fase molto importante, nonché obbligatoria, perché serve a sviscerare le criticità e pericolosità in cui potrebbe incappare l’operatore durante l’uso, e permette di individuare le misure di protezione da attuare per ridurre il rischio totalmente, o il più possibile.

 

IL RISCHIO RESIDUO

Quando i rischi non possono essere annullati totalmente, ciò che ne rimane viene riconosciuto come Rischio residuo, ovvero quella rimanenza di rischio che non è stata possibile sanare attraverso le Azioni di riduzione del Rischio Iniziale come lo sono apposite misure di prevenzione e protezione.

 

Facciamo un esempio

Il fabbricante di una macchina analizza uno ad uno i RESS applicabili alla propria macchina, come può esserlo verificare se un operatore può raggiungere un corpo mobile con una mano.

Si cerca questa tipologia di rischio sulla macchina e lo si sviluppa, sfociando in 3 possibili situazioni:

1️⃣ si riscontra il rischio, l’arto rischia oggettivamente di incontrare il corpo mobile

2️⃣ il rischio non è applicabile, a questa macchina questo rischio non si può applicare

3️⃣ il rischio non esiste, vi è un carter di protezione che impedisce l’avvicinamento dell’arto.

Nel caso 1️⃣ in cui si riscontri l’esistenza del rischio, significa che esso è valutabile e di conseguenza viene mappato usando un’apposita matrice che categorizza il rischio in classi numeriche e colorate in base a Gravità del danno, Frequenza dell’azione e Probabilità del rischio.

 

Il rischio riscontrato può essere valutato come

🟢 Basso - se il rischio che l’arto possa incontrare un corpo mobile della macchina esiste ma è basso (nella categoria verde), allora nella maggior parte dei casi non necessita di alcuna azione sanatoria poiché la valutazione dei rischi stessa dimostra che il rischio è stato valutato, ed è risultato accettabile

🟡 Medio - se il rischio che l’arto possa incontrare un corpo mobile della macchina esiste ma è medio (nella categoria gialla), allora la valutazione soggettiva del valutatore può far tendere verso l'azione sanatoria, oppure al contrario verso il mantenimento del rischio con la sua gestione nel Manuale uso e avvertenze e la stesura di apposite motivazioni nel Fascicolo tecnico, in base al caso specifico. Si può affermare che nel 90% dei casi sia buon uso sanare i rischi di categoria gialla.

🔴 Alto - se il rischio che l’arto possa incontrare un corpo mobile della macchina esiste ed è alto (nella categoria rossa) con una probabilità medio/elevata che accada, allora il fabbricante deve tornare alla fase di progettazione, ed è obbligato a sanare questo rischio con una soluzione tecnica tale per cui si abbassi la gravità del danno e la probabilità che questo accada.

Una volta apportate le azioni sanatorie il fabbricante rivaluta il rischio, e se risulta diminuito ad una categoria accettabile (medio o basso) lo si segnala, e si può decidere di tornare nuovamente in progettazione per annullarlo del tutto, oppure di tenerlo e gestirlo come Rischio Residuo.

 

I rischi bassi sono Rischi residui

I rischi residui sono quelli che sono stati riscontrati e ciò nonostante permangono poiché non necessitando di essere sanati, e vengono gestiti attraverso:

✔ la segnalazione con appositi pittogrammi sulla macchina
✔ l’inserimento nel Manuale uso e avvertenze, con l’indicazione del pericolo e delle avvertenze per informare/formare l’operatore sul rischio residuo.

 

Attenzione

Sono Rischi residui solo quelli di categoria bassa o media; questi ultimi sono casi limite che occorre sanare portandoli alla categoria bassa, oppure annullandoli. Ogni macchina ha caratteristiche a sé, perciò occorre valutare con molta attenzione caso per caso.

 

COSA PREVEDE LA DIRETTIVA MACCHINE SUI RISCHI RESIDUI

A dimostrazione della fondamentale importanza rivestita dai rischi residui, la Direttiva Macchina 2006/42/CE pone attenzione su di essi inserendo la loro gestione fin da subito nei RESS (Requisiti Essenziali di Sicurezza e tutela della Salute) dell’Allegato I:

1. REQUISITI ESSENZIALI DI SICUREZZA E DI TUTELA DELLA SALUTE

1.1. CONSIDERAZIONI GENERALI

[…]

1.1.2. Principi d'integrazione della sicurezza

 a) Per progettazione e costruzione, le macchine devono essere atte a funzionare, ad essere azionate, ad essere regolate e a subire la manutenzione senza che tali operazioni espongano a rischi le persone, se effettuate nelle condizioni previste tenendo anche conto dell'uso scorretto ragionevolmente prevedibile.

 Le misure adottate devono avere lo scopo di eliminare ogni rischio durante l'esistenza prevedibile della macchina, comprese le fasi di trasporto, montaggio, smontaggio, smantellamento (messa fuori servizio) e rottamazione.

 b) Per la scelta delle soluzioni più opportune il fabbricante o il suo mandatario deve applicare i seguenti principi, nell'ordine indicato:

 — eliminare o ridurre i rischi nella misura del possibile (integrazione della sicurezza nella progettazione e

nella costruzione della macchina),

— adottare le misure di protezione necessarie nei confronti dei rischi che non possono essere eliminati,

informare gli utilizzatori dei rischi residui dovuti all'incompleta efficacia delle misure di protezione adottate, indicare se è richiesta una formazione particolare e segnalare se è necessario prevedere un dispositivo di protezione individuale.

 

Non solo, la Direttiva Macchine richiede espressamente che vi siano specifiche avvertenze sui Rischi Residui

1.7. INFORMAZIONI
1.7.2. Avvertenze in merito ai rischi residui
Nel caso in cui permangano dei rischi, malgrado siano state adottate le misure di protezione integrate nella progettazione, le protezioni e le misure di protezione complementari, devono essere previste le necessarie avvertenze, compresi i dispositivi di avvertenza

e chiede che esse vengano inserite

🔸 nelle Istruzioni, e cioè nel Manuale d’uso e avvertenze

1.7.4. Istruzioni
1.7.4.2. Contenuto delle istruzioni
 Ciascun manuale di istruzioni deve contenere, se del caso, almeno le informazioni seguenti:
[…]
l) le informazioni in merito ai rischi residui che permangono, malgrado siano state adottate le misure di protezione integrate nella progettazione della macchina e malgrado le protezioni e le misure di protezione complementari adottate;
[…]

🔸 nel Fascicolo Tecnico della macchina

ALLEGATO VII
A. Fascicolo tecnico per le macchine
[…]
1.Il fascicolo tecnico comprende gli elementi seguenti:
a) un fascicolo di costruzione composto:
[…]
— dalla documentazione relativa alla valutazione dei rischi che deve dimostrare la procedura seguita, inclusi:
[…]
ii) le misure di protezione attuate per eliminare i pericoli identificati o per ridurre i rischi e, se del caso, l'indicazione dei rischi residui connessi con la macchina,
[…]

 
Quindi, riepilogando, la gestione dei Rischi residui è considerata un requisito essenziale di sicurezza e tutela della salute, ed occorre provvedere alla redazione di avvertenze specifiche in merito ad essi. Tutte le informazioni relative ai Rischi residui vanno indicate nelle Istruzioni e nel Fascicolo Tecnico della macchina.

 

 

RIFLESSIONE IMPORTANTE PER CHI COMPRA (MA ANCHE PER CHI COSTRUISCE)

Nel mondo ideale il perfetto acquirente di macchine controlla i Rischi residui sul Manuale uso e avvertenze che accompagna la macchina che sta valutando di comprare.
Infatti il Manuale uso e avvertenze (spesso chiamato anche Manuale d’uso, Manuale Istruzioni ecc.) viene consegnato obbligatoriamente dal Fabbricante all’Azienda acquirente, la quale è tenuta a verificare prima dell’acquisto i rischi residui, e al contempo che la macchina non porti con sé rischi e vizi palesi che non sono stati presi in considerazione.

La verifica può essere concordata attraverso procedure FAT (Factory Acceptance Test, cioè verifiche presso il fabbricante) e/o procedure SAT (Site Acceptance Test, cioè verifiche presso il luogo in cui viene installata la macchina), che hanno lo scopo di controllare la sicurezza della macchina, e di tutelare l’installazione della macchina presso lo stabilimento dell’azienda acquirente.

Cosa succede quando vi è un “eccesso di controllo” da parte di chi compra?

A volte, prima di acquistare, alcune aziende chiedono (pur non avendo il diritto di farlo) di poter visionare l’intero Fascicolo Tecnico della macchina comprensivo della Valutazione dei rischi per assicurarsi che i fabbricanti italiani abbiano fatto le cose “fatte bene”.

Essendo il Fascicolo Tecnico il contenitore documentale completo della progettazione della macchina e rappresentando al contempo il know-how del fabbricante, quest’ultimo non è tenuto a consegnarlo a chi compra: il fabbricante infatti è obbligato a consegnare il Manuale uso e avvertenze, con al suo interno l’indicazione delle avvertenze per i Rischi residui che dimostra già di per sé che una Valutazione dei rischi macchina è stata fatta a monte.

Questo eccesso di zelo può ritorcersi contro chi compra!

Infatti se nella normalità in caso di sinistro causato dalla mancata sicurezza della macchina l’azienda acquirente rientra nella catena di responsabilità solo per gli eventuali incidenti causati da vizi palesi che non ha saputo/voluto riscontrare prima dell’acquisto ma non per quelli occulti che sono invece in capo alla responsabilità del Fabbricante, se l’azienda acquirente entra in possesso del Fascicolo tecnico della macchina prima di acquistarla, essa non solo viene a conoscenza della sua storia progettuale ma per proprietà transitiva diventa compartecipe ai vizi occulti che porta con sé!
Se l’Azienda acquirente è entrata in possesso del Fascicolo Tecnico prima dell’acquisto della macchina venendo così a conoscenza della progettazione intrinseca della sua sicurezza, alla domanda del Giudice “Perché questo rischio non è stato valutato?” essa non potrà più rispondere “Non lo sapevo”. Si tratta di un dettaglio tecnico/legale che rende l’Azienda acquirente corresponsabile.
Ci avevi mai pensato?

 

BEST PRACTICE PER CHI COMPRA

La migliore Best Practice che un’Azienda acquirente di macchine può fare prima dell’acquisto è:

farsi consegnare dal Fabbricante il Manuale uso e avvertenze, controllare i rischi residui che porta con sé e, attraverso l’RSPP, valutare se la macchina presenta rischi eccessivi e vizi palesi; nel caso si accerti che la macchina abbia vizi palesi non deve essere accettata dall’azienda acquirente, e non devono essere fatti passaggi di proprietà finché non siano stati sanati i vizi palesi accertati.

 

Sei un’azienda e sei in procinto di acquistare una macchina?

Chiamaci o vieni a trovarci!

 

Ph: pixabay.com